domingo, 14 de fevereiro de 2010

San Valentino? No Grazie!

Non ti domando da dove vieni
Nemmeno dove andrai
Importante è che tu sia arrivata.
La strada taglia in due
Superfici di sassi malferme
La ricchezza è la cosa peggiore
Per un povero.
La materia scura
Non è un campo semantico ignoto
L’universo è instabile
Perché non dovrei esserlo anch’io?
Il marinaio ama in ogni porto
Il camionista ad ogni incrocio
Il pittore in ogni tela
Il poeta in ogni verso
Quanti cristiani mi hanno visto nudo?
Abbasso lo sguardo alla paura
Ed aspetto clienti
Con il dolore della sconfitta
Io zucchero in un mondo di diabetici.
Offro cartoline agli amici
Ma quando parlo di lotta
Penso ai tuoi fianchi.
Nella solitudine del ponte di coperta
E nelle corse di cavalli truccate
All’asta di un circo fallito
Stringo mani di morbida flanella
Che mi accarezzano il viso.
Piume d’oca come sbirri
Mi tagliano le vene
E mi costringono a vivere
Con il vuoto nella ossa.
Attenti non avvicinatevi!
L’imbarcazione è troppo stretta
Ed io
Sto inventariando la mia merce.
Scatenare il talento in uno sproloquio
Senza lasciarlo decantare
Afferrando solo spazzatura
Abbandonando per strada i feriti
Incerti verso l’orizzonte
Arrostire lentamente i fantasmi.

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